Il giudizio è come la pioggia. Non puoi fermarlo. Ti bagna, ti raffredda, a volte ti congela.
Ma c’è una verità potente che spesso dimentichiamo: il giudizio ti tocca, ma non ti definisce. Può diventare fango che ti incolla… oppure un fiume che ti porta lontano.
Dipende da quanto controllo hai su te stesso. Nel mio lavoro come Talent Coach, ho incontrato centinaia di persone bloccate dal bisogno di approvazione: brillanti, capaci, ricche di potenziale… ma prigioniere della paura di essere giudicate.
E la paura del giudizio è subdola: non si mostra apertamente, ma agisce nell’ombra, facendoci evitare il cambiamento, zittire la nostra voce, rinunciare a ciò che ci fa stare bene. Ma nascondersi non serve. Cercare di piacere a tutti nemmeno. Quello che serve è imparare a stare sotto la pioggia, senza farti travolgere.
Essere te stesso anche quando ti senti osservato, etichettato, frainteso. Perché solo così puoi davvero brillare nella tua unicità.
Non puoi evitare la pioggia del giudizio, ma puoi imparare a camminarci dentro con grazia. Prendi in mano la tua vita.
Puoi guardare avanti, anche mentre qualcuno ti osserva di lato.
Puoi scegliere ogni giorno chi vuoi essere, non in base a ciò che gli altri si aspettano, ma in base a ciò che senti vero per te. Il giudizio può fermarti solo se glielo permetti.
La verità, invece, ti libera. Sempre. E se vuoi iniziare a costruire quella forza interiore che ti rende impermeabile al giudizio, inizia dai tuoi talenti. Scopri chi sei davvero, e nessuna voce esterna potrà più zittire la tua.
Autrice Articolo – Fiorella Pallas
Fiorella Pallas Consulente HR. Shine, talent coach & trainer. Ognuno di noi possiede dei talenti unici. Io ti aiuto a scoprirli, valorizzarli ed utilizzarli al meglio.